Da Renzo (Bologna) - 21
aprile 1997
Cari amici di India Vaishava OnLine,
per lo spazio "Le vostre domande e le nostre risposte", un rappresentante
del nostro "Inferno zen-club" (spero non prendiate troppo alla
lettera il nome di tale Circolo Culturale Ricreativo, che è in realtà
un posto molto tranquillo e per niente infernale o almeno io lo vedo così)
mi chiede di chiedervi (e scusate il gioco di parole) cosa ne pensa l'I.S.K.CON
dell'omosessualità.
Vi prego di non rispondere che non ne pensa niente "in quanto
comunque chi vive in un tempio I.S.K.CON e/o prende l'iniziazione da un
Maestro spirituale dell'I.S.K.CON rinuncia ad avere rapporti sessuali se
non finalizzati alla procreazione, dunque il problema non si pone",
come un devoto italiano a mezzo Internet rispose tempo fa (su un altro
sito). Sarebbe troppo bello! E se è così allora ok, replicatemi
quel tipo di risposta. Ma non posso credere che davvero gli Hare Krishna
siano così liberi -anche mentalmente- dal "giudicare",
così liberi da condizionamenti morali, ecc. Ripeto: sarebbe troppo
bello e auspicabile in quanto personalmente credo che lo spiritualista
e/o religioso che segue un cammino spirituale ben preciso e serio ed autentico
come ad esempio quello portato in occidente da Bhaktivedanta Swami, debba
moralmente pensare a sé stesso e, al massimo, solo "consigliare"
gli altri in questioni meno private come l'essere vegetariani, recitare
mantras come forma di yoga o semplicemente per liberarsi dallo stress,
frequentare in modo libero e senza coercizioni un tempio e i devoti, non
fumare quando si è nel tempio e nell'area intorno ad esso, negli
ashram e in qualsiasi altro luogo spirituale, leggere i libri di Prabhupada,
ecc.
Rimanendo ad esempio sul discorso "fumo", il devoto -penso io-
non andrà certo a dire alla gente "a casa vostra non dovete
fumare" o addirittura "se a casa vostra fumate, qui non siete
i benvenuti". Giusto? Il devoto, potrebbe però consigliare
di "non fumare" per vari motivi non certo di ordine morale: ad
esempio, perché il fumo rallenta il processo di evoluzione personale-spirituale
della persona ed è un ostacolo sulla via dello yoga. E la stessa
cosa -ma può essere soltanto un'opinione e comunque non è
la mia- il devoto potrebbe dirla in riferimento al sesso. Ma non all'omosessualità.
Questo è ciò a cui volevo arrivare: si può sconsigliare
il fumo per i motivi già detti, ma non il tipo di sigaretta. Il
devoto non dirà "ti consiglio di non fumare quella determinata
marca" oppure "fumare quella marca è immorale, fumare
quell'altra non lo è". Se l'omosessualità è una
variante del sesso, che può essere eterosessuale o bisessuale o
omosessuale o transessuale, il devoto (o comunque lo spiritualista) o lo
consiglia o lo sconsiglia o sta zitto.
Ciò che il devoto ha detto è esattamente il genere di
risposta che ci si dovrebbe aspettare da un religioso ed è difficile
aspettarsi che una persona abbandoni tanto velocemente il suo ruolo istituzionale.
Dovremmo essere contenti che qualcuno ci ricordi la verità, e cioè
che l'essere umano è ultimamente fatto di natura spirituale. Vorrei
però fare qualche considerazione per spiegare la ragione di tale
risposta.
Il Vaishnavismo è una tradizione strettamente spirituale e le problematiche
che preferisce affrontare sono quelle pertinenti all'anima spirituale,
lasciando la trattazione delle problematiche fisiche o psicologiche (e
l'omosessualità cade sotto quest'ultima classificazione) ad altre
istituzioni sociali preposte. La società vedica non era composta
di soli puri Vaishnava, ma era una società con tutte le sezioni
necessarie ad affrontare qualsiasi tipo di problematica. Anche allora,
se andavi da un Vaishnava e cercavi di parlare di omosessualità,
lui ti avrebbe risposto allo stesso modo, così come Krishna ha risposto
ad Arjuna nella Bhagavad-gita o come Narada ha risposto a Vyasa quando
quest'utlimo gli ha posto il problema della sua insoddisfazione. Cioè,
che il male va affrontato alla radice e non nelle sue numerose manifestazioni.
Per male non mi riferisco all'omosessualità, s'intende, ma a qualsiasi
realtà psicologica che si fondi sulla identificazione con il corpo
o con la mente materiale. Per cui se si desidera una risposta di tipo sociologico
si dovrebbe cercare un sociologo e non un religioso.
La refrattarietà vera o apparente del devoto dell'ISKCON ad affrontare
l'argomento dell'omosessualità è dovuta a varie ragioni.
La principale è che i Veda (almeno al presente sviluppo dei nostri
studi) non ci danno molte informazioni al riguardo dell'omosessualità
in epoche più evolute (come in Dvapara-yuga o nelle ere precedenti).
Si parla di eunuchi, cioè di persone prive, per scelta o per imposizione
naturale, di capacità erettive, ma non sempre gli eunuchi sono omosessuali.
Si parla di prostituzione e di eterosessualità, ma sull'omosessualità
non ci dicono praticamente nulla. Per cui il Vaishnava, che conferisce
valore sacro alle Scritture, tende a dare un giudizio negativo oppure a
non darne affatto. Non bisogna condannarlo per questo per le ragioni già
esposte, e cioè che il Vaishnava è uno spiritualista.
Inoltre troviamo che non sempre la sessualità è condannata
nei Veda. Lo è nella tradizione Vaishnava, che è il veicolo
per il diretto ritorno a Dio. Ma i Veda, che nel disegno divino occupano
uno spazio "meno trascendentale", danno addirittura insegnamenti
e consigli su come condurre una regolata "gratificazione dei sensi"
che conduca a una evoluzione psicologica che poi possa condurre finalmente
al mondo di Krishna. Il devoto Vaishnava ritiene che se fosse stato possibile
avere una vita omosessuale virtuosa, i Veda avrebbero affrontato l'argomento.
Se, invece, per Prabhupada l'omosessualità non era una variante
del sesso ma una perversione che andava, che sò, magari proibita
per legge, allora è un'altra cosa. Ma in questo caso vorrei saperlo!
Credo di avere il diritto di conoscere le posizioni di una determinata
organizzazione su vari argomenti, prima di decidere se aderire o meno all'organizzazione
stessa (a qualsiasi titolo e in qualsiasi modo, anche per una semplice
collaborazione o soltanto per contribuire economicamente).
Prima di rispondere a questa sezione della tua domanda ho fatto una
ricerca sulle opere di Srila Prabhupada e non ho trovato un atteggiamento
del genere. Il Vaishnava non è mai intollerante nei confronti di
nessuno. Egli vede tutti come anime spirituali, qualsiasia sia la loro
conformazione psicologica. Prabhupada era un puro Vaishnava e i suoi insegnamenti
andavano in direzione dello sviluppo di una classe sociale di puri Vaishnava.
Ma era ben cosciente che la società sarebbe sempre stata composta
da una grande varietà di persone con le problematiche più
disparate. Il Vaishnava bandisce solo coloro che disturbano la quiete altrui.
In altre parole, solo se l'omossesailità di chicchessia è
di disturbo ritiene che si dovrebbe intervenire a livello legislativo.
Ma questo vale per tutto, anche per l'eterosessualità, la politica,
lo sport, insomma qualsisasi manifestazione dell'iniziativa umana.
Se la mia opinione personale è di qualche valore, io ho questa
posizione, e cioè che tutto ciò che non arrechi disturbo
alla quiete debba essere guardata con simpatia e mai con manifestazioni
di rifiuto. Nel frattempo, diamo il benvenuto al Vaishnava che ci ricorda
la nostra vera natura trascendentale.
Come nelle domande di Fulvio, anche nelle mie avrete trovato fuoco!
E sò di avervi messo in una posizione un pò scomoda "obbligandovi"
a rispondere in forma scritta ("le parole volano, gli scritti rimangono")
a una questione così delicata. Ma ritengo che proponendovi come
"Università" Virtuale degli Studi Vaishnava non potrete
sottrarvi a nessun argomento e, soprattutto, non potrete sottrarvi dal
trattarlo in modo scientifico. E' così?
Ti ringraziamo. Il dibattito su qualsiasi argomento, quando questo condotto
con educazione e virtù, come nel tuo caso e in quello di Fulvio,
deve essere accettato da qualsiasi uomo che non abbia mire settaree. E
il compito del Vaishnava devoto di Krishna non è quello di creare
una setta ma di educare la gente nei principi universali della spiritualità.
Continua ad arricchire le nostre pagine con le tue domande e osservazioni.
Grazie e un saluto a tutti i lettori.
Molto belle tutte le pagine di India Vaishnava OnLine! Anche da parte mia,
grazie del dono che avete fatto a tutti i cybernauti.
Grazie tante.
Hare Krishna!
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