Sicuramente il percorso
storico compiuto dalla disciplina che è riuscita, a partire dallo
studio delle trasformazioni della materia, a costruire un modello microscopico
estremamente potente, che consente di spiegare fatti e fenomeni del mondo
osservabile in termini di geometria di molecole, energie di legame ecc.,
e a tradurre in definitiva i processi della Chimica in formule ed equazioni,
è stata una conquista di enorme portata. Tuttavia c'è stata
forse, soprattutto in certi manuali, una eccessiva sottolineatura a tutti
i livelli scolari di questo aspetto, che ha finito a volte per stimolare
poco la traduzione di questo formalismo nella comprensione dei processi
del mondo reale.
In altri termini, molti
studenti appaiono sempre più portati a considerare la Chimica quasi
come una particolare "algebra" e ad interpretarla quindi come una
sequela di formule chimiche, modelli molecolari ecc., senza porsi il problema
di quale corrispondenza ci sia tra ciò che scrivono e sostanze,
materiali e fenomeni.
Al nostro corso quindi abbiamo voluto dare un taglio il più possibile sperimentale che mettesse in evidenza le procedure sperimentali tipiche della Chimica, quali ad esempio le tecniche di estrazione, isolamento e purificazione delle sostanze a partire da prodotti naturali, approfondendo ovviamente anche i concetti teorici che ne sono alla base. La riflessione su questi aspetti ad esempio permetterà di combattere il pregiudizio, spesso presente nei “mass media”, di una presunta contrapposizione tra ciò che è naturale e ciò che è chimico, ponendo se mai più seriamente l’accento sul grado di purezza che deve essere raggiunto per una sostanza a seconda del suo possibile uso.
Un altro aspetto che nel nostro corso desideriamo sottolineare è quanto ancor oggi la Chimica in vari settori (farmaceutico, cosmetico, alimentare ecc.) parta, molto più di quanto comunemente si creda, da prodotti naturali (nel nostro caso del mondo vegetale), limitandosi in alcuni casi a purificarli, o modificandoli al fine, almeno nei casi migliori, di migliorarne l’efficacia (il caso storico dell’acido acetilsalicilico, sintetizzato a partire dall’acido salicilico, estratto dalla corteccia dei salici, e di quest’ultimo meno dannoso per le mucose dell’apparato digerente, in quanto meno acido, può essere un esempio di quanto detto sopra).
E’ chiaro che non possiamo
pensare di rispondere ai pregiudizi negativi sulla Chimica con un altrettanto
scorretto trionfalismo che ignori i problemi reali. Più correttamente
dobbiamo però sottolineare come questi siano nati e nascano
soprattutto da una mancanza di controlli, da parte degli organi preposti,
che ha finito per lasciare mano libera troppo spesso solo ad una logica
di profitto e non siano dovuti invece ad una intrinseca negatività
di una qualunque disciplina scientifica (qualunque essa sia).