Obiettivo del Corso
 
 
Il progetto “La Chimica in un Albero”, come l’analogo progetto MUSIS precedentemente sviluppato “La Chimica in un Acquario”, è parte di una tematica più vasta che potremmo definire “La Chimica ed il mondo reale” e che ha trovato una propria collocazione in ambito europeo nel progetto “Chemistry for Life”.
Già da tale titolo appare evidente come il progetto si occupi soprattutto, nell’ambito dell’insegnamento della Chimica o della sua presentazione al pubblico, di quali contenuti in particolare proporre e punti l’attenzione sulla necessità di un approccio che parta innanzitutto dall’osservazione e dalla riflessione sui processi chimici che avvengono intorno a noi.
Quello che proponiamo è un approccio alla Chimica, che non ponga eccessivamente a qualsiasi livello scolare l’accento sulla descrizione microscopica in termini di atomi e molecole (o che addirittura si esaurisca in essa) ma recuperi e sottolinei il più possibile il ruolo della Chimica visto in termini “macroscopici” come scienza della materia e delle sue trasformazioni.

Sicuramente il percorso storico compiuto dalla disciplina che è riuscita, a partire dallo studio delle trasformazioni della materia, a costruire un modello microscopico estremamente potente, che consente di spiegare fatti e fenomeni del mondo osservabile in termini di geometria di molecole, energie di legame ecc., e a tradurre in definitiva i processi della Chimica in formule ed equazioni, è stata una conquista di enorme portata. Tuttavia c'è stata  forse, soprattutto in certi manuali, una eccessiva sottolineatura a tutti i livelli scolari di questo aspetto, che ha finito a volte per stimolare poco la traduzione di questo formalismo nella comprensione dei processi del mondo reale.
In altri termini, molti studenti appaiono sempre più portati a considerare la Chimica quasi come una particolare "algebra" e ad interpretarla quindi  come una sequela di formule chimiche, modelli molecolari ecc., senza porsi il problema di quale corrispondenza ci sia tra ciò che scrivono e sostanze, materiali e fenomeni.

Al nostro corso quindi abbiamo voluto dare un taglio il più possibile sperimentale che mettesse in evidenza le procedure sperimentali tipiche della Chimica, quali ad esempio le tecniche di estrazione, isolamento e purificazione delle sostanze a partire da prodotti naturali, approfondendo ovviamente anche i concetti teorici che ne sono alla base. La riflessione su questi aspetti ad esempio permetterà di combattere il pregiudizio, spesso presente nei “mass media”, di una presunta contrapposizione tra ciò che è naturale e ciò che è chimico, ponendo se mai più seriamente l’accento sul grado di purezza che deve essere raggiunto per  una sostanza a seconda del suo possibile uso.

Un altro aspetto che nel nostro corso desideriamo sottolineare è quanto ancor oggi la Chimica in vari settori (farmaceutico, cosmetico, alimentare ecc.) parta, molto più di quanto comunemente si creda, da prodotti naturali (nel nostro caso del mondo vegetale), limitandosi in alcuni casi a purificarli, o modificandoli al fine, almeno nei casi migliori, di migliorarne l’efficacia (il caso storico dell’acido acetilsalicilico, sintetizzato  a partire dall’acido salicilico, estratto dalla corteccia dei salici, e di quest’ultimo meno dannoso per le mucose dell’apparato digerente, in quanto meno acido, può essere un esempio di quanto detto sopra).

E’ chiaro che non possiamo pensare di rispondere ai pregiudizi negativi sulla Chimica con un altrettanto scorretto trionfalismo che ignori i problemi reali. Più correttamente dobbiamo però sottolineare come questi siano nati e nascano  soprattutto da una mancanza di controlli, da parte degli organi preposti, che ha finito per lasciare mano libera troppo spesso solo ad una logica di profitto e non siano dovuti invece ad una intrinseca negatività di una qualunque disciplina scientifica (qualunque essa sia).
 

Franco Calascibetta
Coordinatore del Corso