Protocolli di intervento
Linee guida dintervento
Allertamento dalla Centrale Operativa o dalloperatore della gestione mezzi attraverso chiamata telefonica o via radio. Allequipaggio assegnato vengono impartite le informazioni sullintervento da effettuare e su tutto ciò che viene ritenuto utile per la localizzazione del luogo. Avvicinamento al luogo della chiamata rispettando il codice dinvio. Comunicare alla Centrale Operativa larrivo sul posto. Inizio del primo trattamento sul posto del o dei pazienti. In caso di più pazienti il capo equipaggio si dispone ad effettuare il triage e a comunicare alla Centrale Operativa le eventuali richieste (intervento di altro mezzo, richiesta sul posto di Vigili del fuoco o di personale delle forze dellordine). Trasportare ed assistere il paziente nel modo più consono ai bisogni dello stesso e secondo i vari protocolli e le linee guida disponibili per ciascun tipo di patologia. Comunicare alla Centrale Operativa il codice di gravità e lo stimato di arrivo nellOspedale prescelto e tutte quelle informazioni di carattere sanitario ritenute utili allallertamento del personale dedicato. Consegnare il paziente al personale ospedaliero riferendo tutte le notizie anamnestiche raccolte o le notizie utili allinquadramento della patologia e dellevento (stato dei veicoli, dinamica ecc..). Ripristinare il mezzo di soccorso e le attrezzature. Comunicare la propria disponibilità ad altro intervento. Obiettivi e responsabilità del tecnico del soccorso
Obiettivo generale Soccorrere e fornire adeguata assistenza al paziente, applicando tutte quelle misure atte al mantenimento delle funzioni vitali.
Obiettivo secondario Trasportare il paziente in condizioni adeguate alla patologia nella struttura ospedaliera ritenuta più idonea al trattamento del paziente o di riferimento in base a protocolli prestabiliti.
Responsabilità Proteggere il paziente e se stessi al fine di prevenire ulteriori danni.
Compiti
Essere pronti a rispondere alla chiamata
Recarsi sul posto velocemente, ma in condizioni di sicurezza - conoscere le tecniche di guida - conoscere il codice della strada - conoscere come e quando attivare i sistemi di allarme ottici ed acustici. NB I segnali dallarme valgono come richiesta di strada libera, non sono in grado di sgombrare fisicamente la strada. - selezionare il percorso migliore e più breve - conoscere le manovre di avvicinamento, parcheggio e partenza dal luogo dellevento. Suggerimenti: In caso di malattia: Lunità può essere posizionata accanto al marciapiede o in area privata. In caso di incidente stradale Poichè esiste una zona di pericolo le cui dimensioni dipendono dalla natura e dalla gravità dellincidente stesso e da pericoli associati allevento, è bene avere laccortezza di considerare sempre una zona di sicurezza abbastanza ampia. Se non esistono pericoli evidenti considerare come zona di pericolo unarea circolare con raggio di circa 20 metri. Se esistono pericoli evidenti (elettricità, carburante, fuoco) considerare come zona di pericolo unarea circolare con raggio di circa 30 metri. In caso di autobotti o cisterne accertarsi prima del contenuto e comportarsi di conseguenza. Posizionare lunità oltre il punto di incidente quando possibile, seguendo la direzione del traffico. Lasciare il luogo dellincidente seguendo la direzione di marcia in autostrada. Mai in tale caso invertire la marcia nelle interruzioni del guard rail a meno che il traffico non sia fermo o sia stato fermato dalle forze dellordine. Per le inversioni di marcia su strade normali è opportuno chiedere aiuto per fermare il traffico.
Assicurarsi che il luogo dellintervento sia sicuro - Controllare il luogo dellintervento. - Valutare la eventuale presenza di sostanze pericolose. - Indossare indumenti protettivi e appropriati al fine di evitare contaminazioni. - Quando viene richiesto dallevento occuparsi dellattività sul posto (es. traffico).
Raggiungere il paziente - Essere in grado di raggiungere il paziente in situazioni particolari come: incidenti stradali, crolli, eventi criminosi.
Determinare il problema del paziente e prestare le cure necessarie al mantenimento delle funzioni vitali - Fare una prima valutazione del paziente e raccogliere informazioni. - Identificare e cercare di correggere i disturbi che indicano una minaccia alle funzioni vitali del/dei pazienti. - Identificare e fornire la adeguata assistenza di base per ogni lesione e/o condizione patologica nel tentativo di stabilizzare le condizioni del paziente. - Cercare di mantenere stabili le condizioni del paziente e continuare la valutazione (valutazione secondaria). - In presenza di più pazienti effettuare un triage adeguato al fine di assegnare le priorità sia per il trattamento che per il trasporto. - Comunicare con la Centrale Operativa. - Richiedere lintervento se necessario di altre unità di supporto quali: automedica, ambulanza di appoggio, Vigili del fuoco, Forze dellordine ecc...
Valutare come e quando è necessario spostare il paziente Spostamento veloce quando sono presenti pericoli come: - fuoco o minaccia dincendio - rischio di esplosioni - pericolo di folgorazione - gas tossici - radiazioni Oppure spostamento veloce quando le priorità per le funzioni vitali sono impellenti come ad esempio in presenza di arresto cardiorespiratorio per iniziare una RCP di base. NB: Durante gli spostamenti durgenza è comunque bene, nel limite del possibile, effettuare manovre di protezione per il rachide. Gli spostamenti non in urgenza dovranno richiedere tutti quegli ausili tecnologici utili per il trattamento del paziente quali immobilizzatori, Ked, cucchiaio o quantaltro.
Preparazione del paziente per il trasporto - Fissare la barella. - Posizionare adeguatamente il paziente. - Sistemare le cinghie di sicurezza. - Slacciare gli abiti stretti. - Reperire e posizionare un accesso venoso. - Controllare che le vie aeree restino pervie. - Controllare le eventuali fasciature e le stecche. - Controllare e registrare i segni vitali. - Essere pronti per una eventuale RCP. - Rassicurare il paziente.
Assistere il paziente durante il trasporto verso lOspedale - Continuare le procedure durgenza: ABC, Ossigenoterapia o altro. - Monitorare i segni vitali. - Raccogliere ulteriori informazioni dal paziente se possibile. - Comunicare via radio le informazioni se ritenute utili per labbreviazione dei tempi di trattamento in Ospedale. - Controllare le bende e le stecche; polsi periferici, emorragie. - Rassicurare il paziente. - Raccogliere e conservare eventuale vomito. - Avvisare lautista e la C.O. se le condizioni del paziente peggiorano durante il trasporto. - In caso di arresto cardiaco e di presenza di soli due componenti dellequipaggio fermare lambulanza, richiedere alla C. O. linvio di un mezzo medicalizzato e iniziare la RCP.
Consegna del paziente al personale di Pronto Soccorso - Non abbandonare mai il paziente. - Effettuare il passaggio sulla barella del PS - Aiutare il personale di Pronto Soccorso in base alle necessità. - Comunicare le informazioni raccolte, condizioni in cui è stato trovato il paziente e dinamica dellincidente, i dati clinici salienti e la documentazione allinfermiere di triage del PS o al medico. - Trasferire gli effetti personali del paziente a componente dell équipe del PS
Adottare sempre un comportamento calmo e professionale
Linea guida generale di intervento domiciliare
Assegnazione dellintervento di soccorso allambulanza ed invio secondo codice di gravità. Arrivo dellambulanza sul posto (comunicarlo alla C.O.) Posizionamento dellambulanza in maniera corretta per non intralciare il traffico accanto al marciapiede o in area privata. Nel caso di notizie di gravi condizioni del paziente o di agitazione da parte dei familiari in strada è opportuno se il posizionamento richiede un aggravio di tempo lasciare fino a verifica delle condizioni del malato lambulanza nella posizione più vicina o anche nel mezzo della strada. In caso di invio in codice rosso gli operatori devono prelevare prima di recarsi dal paziente lo zaino demergenza. Il rimanente materiale, quale monitor-defibrillatore, aspiratore portatile, bombola di ossigeno o quantaltro, verrà preso in base alle direttive impartite di volta in volta dal capo equipaggio (medico nel caso sia presente, o infermiere professionale nel caso non vi sia il medico) in relazione alle notizie cliniche fornite alla partenza o in itinere. Sul posto effettuare una prima valutazione in merito alla gravità del paziente. Provvedere alla prima assistenza con il supporto delle funzioni vitali e prevenire ogni aggravamento. In caso di RCP in corso comunicare con la C.O. per attivare un altro mezzo di appoggio medicalizzato. Non caricare il paziente se si è in 2 ma praticare RCP di base fino allarrivo di altro mezzo. In caso di arresto in itinere fermare lambulanza. In altri casi richiedere se necessario lintervento di un mezzo medicalizzato in rendez vouz o attivare secondo le necessità altro personale (Vigili del fuoco per sfondamento porte o fughe di gas, 112 o 113 per ristabilire lordine, vigili urbani per malati psichiatrici ecc..) E possibile concordare, via radio con il medico in centrale o con il medico in ambulanza in avvicinamento, eventuali terapie farmacologiche. In assenza di questo è possibile comunicare con il medico in Pronto Soccorso per via telefonica. Caricare e trasportare il paziente in maniera corretta a seconda della patologia in atto e delicatamente. Al momento della partenza comunicare il codice di gravità, lOspedale di destinazione, notizie eventualmente utili ad abbreviare i tempi di trattamento in PS e uno stimato di arrivo.
Linea guida generale di intervento extradomiciliare
Assegnazione dellintervento di soccorso allambulanza ed invio secondo codice di gravità. Arrivo dellambulanza sul posto (comunicarlo alla C.O.) Prelevare il materiale necessario prima di raggiungere il paziente. Sul posto effettuare una prima valutazione: situazioni a rischio, numero di feriti e gravità degli stessi, dinamica dellevento. In presenza di più pazienti effettuare un triage adeguato al fine di assegnare le priorità sia per il trattamento che per il trasporto. Comunicare tale valutazione alla C.O. nel caso si richiedano ulteriori appoggi o intervento di altro personale non sanitario. Provvedere alla prima assistenza con il supporto delle funzioni vitali e con una corretta immobilizzazione o una corretta mobilizzazione. Caricare e trasportare il paziente in maniera corretta a seconda della patologia in atto e delicatamente. Al momento della partenza comunicare il codice di gravità, lOspedale di destinazione, notizie eventualmente utili ad abbreviare i tempi di trattamento in PS e uno stimato di arrivo. Il regolatore
- Ogni intervento di soccorso ha un regolatore - Il leader dell'equipaggio giunto per primo sul posto assume il ruolo di regolatore - Il regolatore dà istruzioni ad altro personale, trasmette via radio o dà istruzioni per trasmissioni - Organizza l'intervento - Nel caso di arrivo sulla scena di un operatore di qualifica maggiore, questo assume la funzione di regolatore - Nel caso di arrivo sul luogo di operatori di pari qualifica è il primo a mantenere le funzioni di regolatore.
PAZIENTE DECEDUTO
Ispezione e ricerca accurata dei segni vitali. (non fidarsi di chi ci ha preceduto).
In caso di morte certa (macchie ipostatiche, decapitazione, rigor mortis ecc..): - astenersi da qualsiasi manovra - notifica via radio alla centrale - attendere sul luogo larrivo del medico e/o delle forze dellordine
In caso di sia pur minimo dubbio sulla certezza della morte: - manovre rianimatorie - notifica via radio alla centrale di inizio RCP - richiesta di medico sul luogo
In qualsiasi situazione ove possono insorgere equivoci, seri problemi legali, minacce da parte dei parenti, situazioni pericolose per lincolumità dellequipaggio o altri, trattare il paziente con manovre rianimatorie, richiedere lintervento di mezzo medicalizzato e trasportare il paziente verso lospedale o al rendez vouz con il medico solo se in equipaggio vi sono almeno 3 operatori. In caso di presenza di 2 soli operatori rimanere sul posto effettuando una RCP in attesa del medico.
In qualunque caso, eventuali discussioni non devono far ritardare il soccorso ad altri pazienti presenti.
In caso di decesso in itinere richiedere lappoggio dellautomedica.
RIFIUTO DI TRASPORTO
Il paziente purchè maggiorenne e non vi sia in corso una pratica di Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO), può rifiutare in qualunque caso il trasporto in ambulanza. - In caso di rifiuto il paziente deve firmare lapposito modulo alla presenza di un testimone. - Nel caso si rifiutasse anche di firmare, il modulo andrà ugualmente compilato e controfirmato da un testimone (possibilmente estraneo allequipaggio del mezzo intervenuto). - Se il paziente appare in gravi condizioni o comunque, a giudizio dellinfermiere, non in grado di valutare esattamente a quali rischi si espone rifiutando il trasporto, conviene rimanere sul posto e richiedere lintervento del medico (Curante, Guardia Medica o MSA). - La prima copia del modulo di rifiuto deve essere archiviata nellapposito contenitore posto presso la Centrale Gestione mezzi.
TRASPORTO DI PARENTI DEL PAZIENTE
Durante un intervento in urgenza è vivamente sconsigliato trasportare parenti del paziente. Eccezione a questa regola è rappresentata dal paziente neonato o dal bambino piccolo spaventato. Il leader presente in quel momento spiegherà con cortesia al parente che questo viene fatto nellinteresse del paziente stesso.
PROTOCOLLO ABC
(Valutazione primaria)
A - COSCIENZA Valutare lo stato di coscienza N.B.: Un paziente cosciente può evolvere in stato di incoscienza
B - RESPIRO Valutare se il paziente respira - guardare i movimenti del torace - ascoltare il suono prodotto dall'aria uscendo da naso e bocca - sentire con la mano se esce aria dal naso e bocca Assicurare, se necessario, la pervietà delle vie respiratorie - sublussazione della mandibola - aprire la bocca - asportare protesi, corpi estranei, sangue, muco, vomito, altro - detergere - aspirare - se necessario posizionare la cannula di Guedel - estendere il collo (NO TRAUMA) Fornire apporto di O2 quanto più adeguato possibile per garantire un sufficiente scambio gassoso N.B.: per determinare l'assenza di respiro sono necessari almeno 5-10 sec. Se il paziente respira ed ha polso, valutare le caratteristiche del respiro :- frequenza respiratoria - profondità del respiro - espansione toracica - valutare GCS/TS Se il paziente non respira procedere con la ventilazione: - bocca - bocca - bocca - maschera - maschera - va e vieni - maschera - Ambu
C - CIRCOLO Rilevare polso carotideo concedendosi 5-10 secondi per evitare di scambiare una bradicardia per arresto Se necessario iniziare MCE (massaggio cardiaco esterno) con ventilazione ( 15 : 2 , 5 : 1 ) Assicurare una perfusione quanto più adeguata possibile Se il paziente respira ed ha polso, rilevare le caratteristiche del polso: - frequenza cardiaca - ritmo regolare o irregolare - ampiezza Se il paziente non ha polso procedere con MCE e ventilazione (come da protocollo) ATTENZIONE: In presenza di ipotermia, per rilevare il polso è richiesto un tempo più lungo, massimo 1 minuto. RICORDARE: Ogni paziente traumatizzato deve essere trattato come un potenziale portatore di lesione spinale.
PROTOCOLLO DI RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE (RCP)
Determinare lo stato di coscienza
Allertare la C.O. per invio di mezzo medicalizzato
Posizionare il paziente su un piano rigido e scoprire il torace
Iperestendere il capo se non vi è un trauma
Liberare le vie aeree - aprire la bocca - detergere - aspirare - asportare protesi - manovra di SAFAR per cause mediche - sublussazione della mandibola per cause traumatiche
Determinare presenza di respiro. Osservare, ascoltare, sentire, per 5-10 secondi per determinare la persistenza dell'arresto respiratorio.
Inserire nel cavo orale la cannula di Guedel
Posizionare maschera, Ambu, O2
Se non respira iniziare la ventilazione con 2 insufflazioni (ogni insufflazione dovrà durare da 1 a 1,5 secondi)
Permettere al paziente di espirare
Dopo 2 insufflazioni determinare la presenza di un polso carotideo per 5-10 sec.
Se non è presente un polso carotideo cominciare il massaggio cardiaco esterno mantenendo un ritmo di 80/100 compressioni al minuto (15 : 2 nel caso di un solo soccorritore, 5 : 1 nel caso di 2 soccorritori) E opportuno e consigliabile contare ad alta voce per mantenere un buon ritmo con il soccorritore addetto alla ventilazione.
Attenzione alle resistenze percepibili durante le insufflazioni per la possibilità di un corpo estraneo. Verificare sempre il sollevamento del torace durante le insufflazioni. Se questo non si verifica pensare ad un corpo estraneo ed eseguire manovra di Heimlich prima di provare a riventilare.
Verificare frequentemente la eventuale ricomparsa di un polso carotideo (inizialmente dopo 4 cicli e successivamente ogni 1o 2 minuti)
Nel caso della ricomparsa di un polso carotideo continuare lassistenza ventilatoria e controllarne frequentemente la persistenza. La RCP può essere interrotta solo nei seguenti casi: - ripristino di una efficace ventilazione e circolazione - pericolo ambientale e/o esaurimento fisico per i soccorritori - su ordine medico.
ARRESTO CARDIACO E RIANIMAZIONE CARDIO-POLMONARE
Tenere sempre presenti alcuni concetti fondamentali :
- L'arresto cardiaco rappresenta una condizione di MORTE CLINICA che comporta arresto della funzione respiratoria e della funzione cardiocircolatoria. Rappresenta una condizione reversibile. - Anche la MORTE BIOLOGICA , come la morte clinica, è caratterizzata da arresto della funzione respiratoria e circolatoria. La differenza sta nella irreversibilità di quest'ultima condizione rispetto alla prima. - La rianimazione cardio-polmonare di base (RCP - BLS) instaurata nei primi minuti di morte clinica arresta l'evoluzione del processo in morte biologica. - La rianimazione cardiopolmonare è quindi necessaria in caso di arresto respiratorio e di arresto cardiaco. - Ogni passo della RCP è irrinunciabile ed insostituibile ; inizia con un momento di valutazione a cui segue l'esecuzione di una o più manovre appropriate. - Le fasi di valutazione sono fondamentali, le manovre della RCP infatti sono ad alta invasività e non prive di pericoli. - Nessun paziente deve essere sottoposto alla RCP se questa non è necessaria. E' d'altra parte indispensabile sottoporre alla RCP tutti i pazienti in arresto respiratorio e cardiocircolatorio. - Ne consegue che è assolutamente necessario saper riconoscere le condizioni di arresto respiratorio e cardiocircolatorio e le situazioni a rischio di ACC ed è quindi necessario sapere effettuare una valutazione accurata. - E' fondamentale riconoscere l'arresto respiratorio in quanto esso se non riconosciuto porta nell'arco di 7-8 min. alla morte. La causa nel 95% dei casi è la ostruzione delle vie aeree e la causa più frequente di questa situazione è il coma, in quanto la compromissione dello stato di coscienza determina ipotonia muscolare che provoca la caduta della lingua all'indietro. Altre cause di arresto respiratorio sono l'annegamento, l'ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, l'overdose da oppiacei, l'elettrocuzione, il soffocamento, il trauma. - Coscienza: il paziente può essere agitato, soporoso o incosciente. - Respiro: vi può essere iperpnea (aumento della frequenza e dello sforzo respiratorio), bradipnea (riduzione della frequenza respiratoria), o la sola escursione del torace senza frequenza respiratoria (gasping). Il risultato è l'apnea (assenza di respiro) che può anche essere il quadro di presentazione iniziale. - Cute: può esservi cianosi che si evidenzia dapprima a livello della mucosa labiale, del letto ungueale e dei lobi auricolari. Può essere sufficiente garantire la pervietà delle vie aeree e supportare artificialmente il respiro
Diagnosi di arresto cardiaco (ACC)
perdita di coscienza
assenza di respiro
assenza di polsi centrali (carotideo)
Le cause sono nella maggior parte dei casi primitive cardiache ma possono essere anche secondarie ad altri eventi tra i quali, oltre l'arresto respiratorio non riconosciuto e non o mal trattato, vi sono anche le emorragie e l'ipossia. In questo caso è necessaria la RCP che consta di una sequenza di tre passi fondamentali ognuno dei quali inizia con una fase di valutazione a cui segue l'esecuzione di un intervento appropriato. E' essenziale seguire le fasi " A - B - C " dell' RCP:
A : AIRWAY valutazione dello stato di coscienza, instaurazione della pervietà delle vie aeree
B : BREATHING valutazione dell'assenza di respiro e conseguenti ventilazioni di soccorso
C : CIRCULATION valutazione dell'assenza di polso e quindi compressioni toraciche esterne
Riconoscimento delle situazioni a rischio di ACC Le FUNZIONI VITALI (cerebrale, respiratoria e cardiocircolatoria) garantiscono il funzionamento di tutto l'organismo. Le condizioni di insufficienza delle funzioni vitali portano, se non prontamente riconosciute e trattate, in breve tempo all'ACC. La sintomatologia iniziale può essere respiratoria ( pz. dispnoico, con senso di soffocamento, fiato corto, fame d'aria, fatica respiratoria etc.) o cardiovascolare (cardiopalmo, dolore toracico etc.). Il punto chiave rimane comunque la valutazione del pz che si effettua seguendo lo schema delle priorità ( A: coscienza e vie aeree, B: respiro, C: circolo).
Coscienza: il pz potrà essere: - sveglio, orientato nel tempo - soporoso - agitato
Respiro: gli aspetti della respirazione da valutare sono: - frequenza : tachipnea o bradipnea - ritmo : regolare o irregolare - profondità : profonda o superficiale - meccanica respiratoria : respiro diaframmatico, contrazione della muscolatura accessoria, dispnea insp. esp. - presenza di rumori patologici: sibili : insp. o esp. indicano la presenza di una ostruzione parziale delle vie aeree, rantoli/gorgoglii : liquidi negli alveoli
Circolo: il polso periferico ci permetterà di rilevare: - frequenza cardiaca: tachicardia o bradicardia - ritmo cardiaco: ritmico o aritmico - forza del polso: sottile o pieno Controllo della pressione arteriosa
Cute: - pallida, vasocostretta - sudata - fredda - cianotica
Trattamento:
BLS (Basic life support ) + ALS-ACLS (Advanced life support - Advanced cardiac life support)
L' operatore dovrà agire sulla base delle proprie competenze.
LE MANOVRE BLS PREVEDONO: - adeguato posizionamento del paziente (*) - assicurare la pervietà delle vie aeree - somministrare O2 - assicurare accesso venoso - monitorizzare ECG, saturimetria, PA - raccolta anamnesi - rivalutazione periodica del quadro clinico del paziente (*) es. in caso di compromissione delle funzioni vitali a genesi respiratoria il pz dovrà essere messo seduto in modo che gli apici polmonari possano espandersi liberamente e gli organi addominali non comprimano il diaframma; se invece la compromissione delle funzioni vitali ha una genesi cardiaca il paziente dovrà essere posto supino e mantenuto immobile per ridurre al minimo il consumo di ossigeno.
A : VIE AEREE
determinare lo stato di coscienza ("scuotere", "chiedere")
attivare il sistema di soccorso : 118 (in prima persona o tramite terzi)
posizionare il paziente: per RCP efficace il pz deve essere supino, su di un piano rigido orizzontale; se è in posizione prona bisogna girarlo in modo adeguato e sicuro tenendo presente che se si tratta di trauma questa manovra deve essere effettuata mantenendo capo, collo e torace in asse
posizione del soccorritore
pervietà delle vie aeree - iperestensione del capo (da non utilizzare nel sospetto di trauma) - sollevamento del mento - sublussazione della mandibola (tecnica accettabile in caso di trauma anche se più complessa) - apertura bocca e svuotamento cavo orale - cannula orofaringea (misura corretta)
B : RESPIRO
Valutazione: determinare la presenza o l'assenza di respiro - espansione toracica GUARDA - rumori respiratori ASCOLTA - flusso dell'aria espirata SENTI
Questo momento di valutazione deve durare 5-10 secondi.
Se il torace si espande, si sente il rumore respiratorio e l'alito, il pz respira: occorre mantenere la pervietà delle vie aeree e porre il pz in posizione laterale di sicurezza (che consente alla lingua di cadere in avanti mantenendo pervie le vie aeree) e controllare periodicamente polso e respiro
Se il torace non si muove, non si percepisce alcun rumore respiratorio e non c'è presenza di alito, il paziente è in arresto respiratorio: occorre fare respirare artificialmente il paziente (respirazione assistita : varie tecniche dalle più semplici alle più complesse); la AHA raccomanda di iniziare con due insufflazioni e di mantenere poi una frequenza di 10 - 12 atti al minuto. Qualunque sia la tecnica utilizzata: . tutte le insufflazioni devono essere somministrate lentamente in 1.5 - 2 secondi . deve essere concesso al torace di tornare in posizione di riposo prima di una nuova insufflazione Queste precauzioni mantengono basse le pressioni a livello faringeo in modo da non causare l'insufflazione di aria nello stomaco con conseguente distensione gastrica (furto di aria dai polmoni, vomito): - respirazione bocca-bocca - respirazione bocca-naso (es. in caso di trisma, lesione mascellare etc.) - respirazione bocca-stoma - con maschera facciale (con valvola unidirezionale), dalla testa con 2 soccorritori, di lato con un soccorritore; possibilità di connessione con fonte di O2 - con sistema maschera-valvola-pallone: possibile solo con due soccorritori; ideale dopo intubazione; consente elevate concentrazioni di O2; può essere usato in respiro spontaneo
C : CIRCOLO
Valutazione: determinare la presenza o l'assenza di polso (carotide; nei bambini femorale o brachiale) Questo momento di valutazione non deve durare più di 5 -10 " (tranne che nell'ipotermia dove può durare fino ad 1' a causa della vasocostrizione e bradicardia spiccata) ma per almeno 7 - 10 " per poter riconoscere un polso bradicardico o irregolare, o molto debole e rapido (piccolo e frequente). A questo punto: Se il paziente ha polso occorre sostenere la ventilazione alla frequenza di 12 insuffl./min. Se il paziente non ha polso: - accertarsi dell'attivazione del sistema di emergenza - compressioni toraciche esterne (CTE); 80-100/min. nell'adulto
IL COMA
Stato patologico dovuto ad una grave sofferenza cerebrale caratterizzata da perdita dello stato di coscienza e motilità con conservazione, almeno nella fase iniziale delle funzioni vegetative.
PRIMA FASE: - sicurezza - valutazione evento e raccolta dati
SECONDA FASE:
Prima valutazione
PRIORITÀ': A B C - Valutare stato di shock - Mantenere aperte le vie aeree (GUEDEL) - Ricercare (raccogliere dati) le cause quali: patologie pregresse recenti o presenti - Assunzione di sostanze stupefacenti o farmaci (rilevare miosi o segni di iniezioni nel sospetto di overdose da oppiacei) - Eventuali traumi anche se apparentemente lievi - Intossicazione da fumi gas o fattori ambientali quali colpo di calore o assideramento (in tali casi allontanare il paziente dai possibili agenti lesivi) - Rilevare sintomi associati: convulsioni - atteggiamenti muscolari impropri, decubito spontaneo del paziente - Rilevare i parametri vitali - Assicurare accesso venoso - O2 terapia a 6/10 l/min. con maschera o ad alta concentrazione (100%) se sospetta intossicazione da ossido di carbonio - Effettuare destrostix se sospetto di coma ipoglicemico (pz. diabetico) - Posizione di sicurezza - G C S - Richiesta intervento dellautomedica in appoggio
TERZA FASE: Preparare il paziente per il trasporto
QUARTA FASE: Comunicare con la C.O. : codice di gravità e tipo di patologia stimato d'arrivo eventuale allertamento di altre strutture. Per radio può essere ottenuta lautorizzazione da parte del medico in Centrale o in P.S. alla somministrazione di farmaci (Glucosio al 33%, Narcan, Mannitolo)
QUINTA FASE: Durante il trasporto: Seconda valutazione
PRIORITA':A B C - Monitoraggio cardiaco - Parametri vitali - Valore ossimetrico - G C S - Continuare la somministrazione di O2 - Continuare la somministrazione di liquidi a goccia lenta - Essere pronti ad eventuale RCP
SESTA FASE: Consegnare l'utente alléquipe di PS come da protocollo
DOLORE TORACICO
PRIMA FASE: - Sicurezza - Valutazione evento - Raccolta dati
SECONDA FASE:
Prima valutazione
PRIORITÀ': A B C - Valutare attentamente il tipo di dolore: dolore retrosternale di tipo costrittivo e oppressivo che si irradia all'arto superiore sinistro e/o al giugulo - Valutare se è insorto con movimento e se regredisce a riposo - Raccogliere dati oggettivi e soggettivi età, sesso, patologie pregresse recenti o presenti, eventuali terapie e lettere di dimissione di precedenti ricoveri; ricercare le cause che possono aver contribuito all'insorgenza del dolore: salire le scale, pasto abbondante, stato ansioso ecc. - Valutare ed annotare i parametri vitali - Mantenere l'utente calmo ed a riposo - Assicurare accesso venoso e somministrare liquidi a goccia lenta - Prelievo venoso per enzimi cardiaci, emocromo e coagulazione (3 provette) - Rilevare sintomi associati quali: sudorazione, pallore, vomito, stato ansioso - Se fa uso di nitrati sublinguali invitarlo ad assumere correttamente una compressa se la PA è buona (PA sistolica > 120 mmHg) e coricarlo in posizione clinostatica - Richiesta di mezzo medicalizzato in appoggio
TERZA FASE: Preparare l'utente per il trasporto, (a domicilio paziente immobile trasportato con telo o altro mezzo). Il trasporto in ambulanza dovrà essere veloce e sicuro ma senza l'uso della sirena se possibile. Mostrare calma tranquillità e sicurezza.
QUARTA FASE: Comunicare con la C. O. : codice di gravità e tipo di patologia stimato d'arrivo eventuale allertamento di altre strutture
QUINTA FASE:
Durante il trasporto: Seconda valutazione
PRIORITA':A B C - Monitoraggio cardiaco - Parametri vitali - Valore ossimetrico - GCS - Somministrazione di O2 a 4/8 L/min. - Continuare la somministrazione di liquidi - Essere pronti per eventuale RCP
SESTA FASE: Consegnare l'utente alléquipe del PS come da protocollo
DISPNEA
PRIMA FASE: - Sicurezza - Valutazione evento - Raccolta dati
SECONDA FASE:
Prima valutazione
PRIORITÀ': A B C - mantenere pervie le vie aeree - erogare O2 ad alta concentrazione (6/10 L/min) immediatamente (in casi di dispnea grave usare la bombola portatile) - decubito di sicurezza, posizione semiseduta per favorire espansione polmonare - valutare attentamente attraverso la raccolta di dati oggettivi e soggettivi o altre fonti, le causa della sofferenza respiratoria (patologie pregresse recenti presenti, assunzione di farmaci, inalazione di gas o fumi) - esame obiettivo del torace e dei movimenti inspiratori ed espiratori. - rilevare parametri vitali - assicurare accesso venoso - prelievo venoso per emocromo, elettroliti, creatinina, enzimi cardiaci e parametri della coagulazione (3 provette) - rilevare sintomi associati quali: tosse secca o produttiva, emoftoe, cianosi, agitazione, stato confusionale, ecc. - richiesta di mezzo medicalizzato in appoggio
TERZA FASE: Preparare il paziente per il trasporto; decubito semiseduto; trasporto veloce; non utilizzare la sirena se non è necessario. Mostrare calma tranquillità e sicurezza.
QUARTA FASE: Comunicare con la C. O.: - codice di gravità e tipo di patologia - orario stimato d'arrivo - eventuale allertamento di altre strutture
QUINTA FASE:
Durante il trasporto: Seconda valutazione
PRIORITA':A B C - Monitoraggio cardiaco - Parametri vitali - Valore ossimetrico - GCS - Somministrazione di O2 ad alta concentrazione - Continuare la somministrazione di liquidi - Essere pronti per eventuale RCP
SESTA FASE: Consegnare l'utente alléquipe del PS come da protocollo Attenzione: Se il paziente evolve in stato di incoscienza procedere immediatamente al supporto ventilatorio con Ambu o a pressione positiva (Sirio ecc.). In caso di arresto cardiorespiratorio procedere con il protocollo della RCP.
EPILESSIA
PRIMA FASE: - Sicurezza - Valutazione dinamica e/o evento
SECONDA FASE:
Prima valutazione
PRIORITÀ': FASE ACUTA - Adagiare il paziente - Proteggere il paziente da eventuali oggetti o spigoli, non tenerlo fermo - Favorire drenaggio dei liquidi dalla bocca - Non aprire la bocca a forza o usare altre tecniche per fare ciò' Iperestendere il capo - Allentare gli abiti - Valutare il tipo di manifestazioni cliniche: clonie generalizzate o focali ecc.. DOPO LA FASE ACUTA - ABC - Mantenere il paziente a riposo - Posizione di sicurezza - Valutare GCS - Rilevare PA, polso e FR e ossimetria - Somministrare ossigeno - Richiesta di mezzo medicalizzato in appoggio
TERZA FASE: - Preparare il paziente per il trasporto come da protocollo - Procedere ad un trasporto tranquillo
QUARTA FASE: - Comunicare con la C. O.: codice di gravità e tipo di patologia - Orario stimato d'arrivo - Eventuale allertamento di altre strutture
QUINTA FASE:
Durante il trasporto: Seconda valutazione
- Continuare monitoraggio ABC - Rivalutare GCS iu - Ricontrollare PA, FC, FR - Continuare erogazione di ossigeno - Controllare valore ossimetrico - Continuare supporto psicologico - Esame obiettivo se possibile
SESTA FASE: - Consegnare il paziente alléquipe di Pronto Soccorso (protocollo apposito)
LINEE GUIDA POLITRAUMA
Paziente infortunato con più lesioni, di cui una o più talmente gravi da comportare una minaccia, attuale o latente, alla sopravvivenza.
PRIMA FASE: - Sicurezza - Valutazione dinamica e/o evento , check list traumi maggiori MTM
SECONDA FASE:
Prima valutazione
A - Stabilizzazione del rachide e pervietà delle vie aeree B - Ventilazione e respirazione (valutazione di frequenza respiratoria, cianosi, turgore giugulare, espansione torace, simmetria e asimmetria, presenza di dolore, pnx aperto ecc..) C - Circolazione e controllo delle emorragie (prevenire stato di shock, valutazione delle caratteristiche dei polsi) D - Valutazione neurologica (stato di coscienza, GCS ecc..) E - Esposizione
PRIORITA VARIABILI - se necessario spostamento veloce - se necessario iniziare RCP di base o ventilazione assistita - tagliare gli abiti - NO SVESTIRE - via venosa con ago cannula di medie grosse dimensioni (2 vie) - rilevare GCS-TS - prevenire stato di shock (1) - prevenire perdita di calore corporeo con metallina - immobilizzare rachide cervico-dorso-lombare : collare, Ked/Sed, cucchiaio, asse spinale - trattare se presenti emorragie (2) - trattare se presenti ferite aperte - riallineare se presenti fratture : stecco bende. - essere pronti in caso di vomito - richiesta di mezzo medicalizzato o di altro mezzo in appoggio
TERZA FASE: - Preparare il paziente per il trasporto
QUARTA FASE: - comunicare con la Centrale Operativa - codice di gravità - tipo di patologia, MTM e/o CHECK-LIST trauma maggiore - stimato di arrivo - eventuale allertamento per supporto specialistico ( AVIS, chirurgia ecc. )
QUINTA FASE:
Durante il trasporto: Seconda valutazione
- continuare monitoraggio A B C D e/o le procedure d'urgenza - prelievo venoso per emocromo, prove di compatibilità e gruppo sanguigno (3 provette) - ossigeno terapia ad alta concentrazione (6/10 L/min.) - rivalutare GCS-TS - monitoraggio cardiaco - infondere liquidi secondo necessità (Ringer lattato o Sol. Fisiologica) - ossimetria - controllare gli immobilizzatori applicati e/o i polsi distali - eseguire esame obiettivo cranio-caudale se possibile
SESTA FASE: - Consegnare il paziente alléquipe di Pronto Soccorso (protocollo apposito) Una emorragia interna può essere ipotizzata sulla base di: - dinamica della lesione, - di eventuale presenza di ferite e/o lesioni - sulla base dellesistenza di sintomi e/o segni clinici di shock soprattutto quelli più precoci (tachicardia, pallore, sudorazione, ansia, agitazione psicomotoria, ecc.)
RICORDARE: Anche un livido che appare di poca importanza, può essere indicatore di lesione d'organo sottostante ( trauma chiuso ), e celare una emorragia interna.
(1) Shock Immediato accesso venoso (14 - 16G) e infusione di Ringer lattato o Soluzione Fisiologica. (Lapporto di liquidi deve essere il più rapido possibile. Alloccorrenza anche con dei boli di 500 ml.) N.B. E' importante assicurare perfusione ed ossigenazione agli organi più sensibili ad una situazione di ipossia e quindi danneggiati dallo shock (rene, fegato, cervello, polmoni). Mantenere una pressione media sopra i 60 mm/Hg per garantire la sopravvivenza degli organi vitali.
(2) Emorragie - comprimere con la mano protetta da un guanto sulla ferita
Esterne - esercitare con fermezza una pressione stabile - continuare la pressione sino allarresto dellemorragia - se necessario ricercare punti di compressione (arteria brachiale arti sup., arteria femorale arti inf., arteria temporale cuoio capelluto) - applicare medicazione compressiva, quando lemorragia si è fermata N.B.: Il metodo migliore per controllare una emorragia è la pressione diretta; il laccio emostatico dovrà essere utilizzato come ultima risorsa.
Trauma toracico aperto
Questa patologia è una emergenza che deve essere trattata e trasportata velocemente e in condizioni di sicurezza per il paziente. Medicazione occlusiva: applicare un foglietto di plastica (eventualmente il sacchetto per deflussore) lasciando i margini più ampi di almeno 5 cm. Sigillare i 4 lati lasciando libero un angolo che funge da valvola per evitare il pnx iperteso.
Volet costale
Identificare gli estremi del volet. Applicare compresse di garze o telini sufficientemente spessi sulla lesione. Bloccare in tensione con cerotti alti, si possono utilizzare anche cuscini.
Trauma cranico e maxillo facciale
Non tamponare eventuali uscite di liquidi chiari o sangue da orecchie o naso.
Sindrome da schiacciamento
Prima della estricazione Prima valutazione. Accesso venoso prima possibile con apporto di liquidi ingente. Prelievo venoso per elettroliti, CPK, ed emocromo.
Lesione arti inferiori e superiori
Determinare condizioni circolatorie e funzionalità neurologica distalmente alla lesione. Attenzione : se un paziente non riesce a muovere mani-braccia essere pronti alla possibilità di rapida insorgenza di arresto respiratorio. Riallineamento degli arti quando non si incontra resistenza o quando non si causa dolore eccessivo. In presenza di frattura scomposta, valutare dinamica dentro-fuori/fuori-dentro per stabilire grado di possibile contaminazione dellosso. Se la ferita non è stata contaminata, trattare come ferita pulita. Se contaminata lavare con acqua sterile e coprire con telino sterile.
In presenza di oggetti conficcati
- Non rimuovere l'oggetto - Immobilizzare l'oggetto utilizzando diversi strati di tamponi, posizionarli e fissarli attorno all'oggetto. - Trasportare con precauzione e continuare il monitoraggio.
In presenza di eviscerazione
- Non toccare l'organo eviscerato. - Non cercare di rimetterlo in sede. - Liberare la zona dell'eviscerazione tagliando gli indumenti. - Applicare una medicazione occlusiva sterile, imbevuta di soluzione fisiologica - Coprire con una medicazione sterile asciutta per mantenere il calore
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